Napoli, 21/01/12 – “Un senso di dolore profondo e di indignazione, non tanto per me stesso quanto per la storia di cui sono figlio e che insieme ad altri ho contribuito a costruire”. Tommaso Sodano, vicesindaco e assessore all’ambiente del comune di Napoli risponde così alle accuse dell’ex presidente dell’asìa Raphael Rossi. Per quest’ultimo, il suo benservito sarebbe arrivato direttamente da sodano a causa soprattutto della rottura sull’assunzione di 23 lavoratori dell’ex bacino Napoli 5. Personale che, nelle intenzioni dell’amministrazione, avrebbe dovuto collaborare alle operazioni legate al trasferimento della spazzatura sulle navi dirette all’estero, ma sul cui assorbimento rossi si sarebbe opposto. Per Sodano l’ex presidente non avrebbe invece mai manifestato alcun dissenso; “inoltre”, spiega Sodano, “ancora oggi quelle assunzioni non sono oggetto di determinazioni né da parte del comune, né da parte dell’Asìa”. Quanto al manager torinese, Sodano ribadisce che la sua sostituzione è stata determinata da comportamenti e affermazioni pubbliche di rossi incompatibili con le delicate funzioni lui assegnate. Alle dichiarazioni di Sodano Rossi risponde: “Sta diventando una farsa che danneggia solo Napoli e i suoi cittadini. Sono comunque sereno perché con il sindaco abbiamo convenuto sulla bontà dei risultati raggiunti”. Quello stesso sindaco che adesso però assieme alla sua giunta fa scudo attorno a Sodano considerato una garanzia per la città. Intanto la procura ha già acquisito la delibera 2 agosto in cui il comune chiedeva l’assunzione dei 23 lavoratori anche se già da mesi indaga su diversi filoni collegati ad Asìa: dai subappalti agli aspetti di carattere finanziario e societario. Sul fronte assunzioni, per restare in tema, è stato firmato l’accordo che consente l’inserimento in Asìa di 350 lavoratori ex Lavajet di Savona e Docks lanterna di Genova, per un costo annuo tra gli 8 e i 9 milioni di euro. assunzioni senza concorso e senza pianificazione strategica, con criteri di un’azienda privata i cui costi confluiscono però in un’azienda pubblica.
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